Dalla relazione della Corte dei Conti Ue sulle misure Ue per l'ambiente marino, emerge che l'area marina protetta delle Cinque Terre sia un modello per la zonizzazione delle aree di tutela e per l'uso di dissuasori contro la pesca a strascico illegale.
Nello specifico il documento riassume i risultati di un audit condotto in quattro Stati membri (oltre all'Italia, Spagna, Francia e Portogallo) ed è molto critica sull'azione dell'Ue, che non è riuscita né a far tornare i mari europei ad un buono stato ecologico, né la pesca a livelli sostenibili.
La Corte ha stimato che i paesi da essa visitati hanno utilizzato solo il 6 % del Fondo pesca Ue per misure di conservazione e l'8 % per misure indirettamente connesse.
In questo contesto, anche con l'uso dei dissuasori contro la pesca illegale come pratiche di protezione aggiuntive, controcorrente, l'area marina protetta delle Cinque Terre è stata indicata come esempio di corretta organizzazione di questo tipo di aree.