L’UE si sta preparando per l'eventuale Brexit “no deal”. Il Regno Unito, dal suo canto, è “deluso” dalle conclusioni emerse dal vertice europeo.
A Bruxelles, nei giorni scorsi, è stato chiesto alla Commissione EU di prepararsi a una possibile uscita del Regno Unito dall’Unione europea senza un accordo sulle relazioni future. Il politico francese Michel Barnier, capo negoziatore, ha ricevuto sostegno da tutti i leader europei, soprattutto in merito al suo approccio negoziale: “l'Ue è pronta a negoziare e ha una chiara preferenza per un accordo ma resta ferma sui punti di negoziato che riguardano la parità di condizioni, il mercato unico, la pesca e la governance, assicurando che tra i leader prevalgono la solidarietà e l'unità”. Barnier ha inoltre anticipando che nelle prossime settimane sarà possibile trovarsi di fronte ad «un negoziato a oltranza» con il Governo britannico.
I termini del negoziato sono stati riassunti così dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: «Siamo uniti e determinati ad arrivare ad accordo ma non a qualunque costo. La parità di condizioni è essenziale perché garantisce, ad esempio, parità di standard di produzione industriale con il Regno Unito. Senza parità di standard non c'è accesso nel mercato Ue senza dazi o quote, perché questo metterebbe in pericolo i nostri posti di lavoro».
Il Vertice dei capi di Stato e di governo ha annunciato l’inizio per stipulare le conclusioni del summit su Brexit. «Il Consiglio europeo ricorda che il periodo di transizione terminerà il 31 dicembre 2020 e rileva con preoccupazione che i progressi sulle questioni chiave di interesse per l'Unione non sono ancora sufficienti per raggiungere un accordo», spiegano i leader nel testo, rinnovando l'invito Barnier a «proseguire i negoziati nelle prossime settimane» e rivolgendo al Regno Unito di compiere i passi necessari per rendere possibile un accordo». Il Consiglio europeo esorta «gli Stati membri, le istituzioni dell'Unione e tutte le parti interessate a intensificare il loro lavoro sulla preparazione e disponibilità a tutti i livelli» e a mantenersi pronti «per tutti i risultati», compreso «quello del mancato accordo». In merito a quest'ultima possibilità «si invita la Commissione, in particolare, a prendere in considerazione tempestivamente misure di emergenza unilaterali e limitate nel tempo che sono nell'interesse dell'Ue». Posizione condivisa da tutti i leader: i quali auspicano un accordo equo ed equilibrato, “quindi non un accordo a tutti i costi”, ha aggiunto il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte.
E’ stata anche lanciata dalla presidente della Commisione europea Ursula von der Leyen un’azione legale contro il Regno Unito per la violazione del patto di divorzio sulla Brexit: essa segna l’inizio di un procedimento formale di infrazione contro il Regno Unito, il quale ha tempo un mese per rispondere, e riguarda la proposta di legge britannica Internal Market Bill, al fine di proteggere il mercato interno del Regno Unito e tutelare anche il processo di pace irlandese.