Al Parlamento Europeo è stata approvata (con 574 voti a favore, 77 contrari, 43 astenuti) la proposta di “Risoluzione del Parlamento europeo sulla garanzia per i giovani”. Un testo in cui viene condannata esplicitamente «la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti», con la specificazione che la gratuità «costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti».
La risoluzione è un atto “non vincolante”, ma è di grande rilevanza. Grazie al coinvolgimento di tutte le forze politiche, dopo mesi di lavoro, il risultato è giunto ad un punto rilevante: «Ovviamente ci sono state divergenze su alcuni punti, tra cui quello “più caldo” sulla presa di posizione per la messa al bando dei tirocini non remunerati e senza contenuto formativo, con uno strumento giuridico nuovo da far proporre alla Commissione europea con una nuova iniziativa legislativa» le parole di Brando Benifei, 34enne capodelegazione degli europarlamentari del Partito Democratico. Nei mesi precedenti c’è stata «una forte mobilitazione dei movimenti giovanili, per esempio dello European Youth Forum che segue da vicino la legislazione europea», per ottenere l’approvazione degli europarlamentari a votare a favore.
Monica Semedeo – 36enne eurodeputata del Lussemburgo – ha proposto un emendamento a nome del gruppo Renew, il qualche aveva richiesto che la frase «condanna la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti, che costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti» venisse sostituita con la formula «esorta gli Stati membri a garantire una remunerazione adeguata per gli stage, i tirocini e gli apprendistati al di fuori dei programmi di studio ufficiali, in modo da evitare ostacoli fattuali per i giovani provenienti da gruppi vulnerabili e da contesti socioeconomici modesti».
Se l'emendamento fosse stato approvato durante le votazioni, sarebbe stato eliminato dal testo il termine “condanna”, che invece è una delle parole-chiave di tutto il documento; e in più, come sottolinea Benifei, si sarebbe inoltre circoscritta la presa di posizione del Parlamento europeo ai soli tirocini extracurricolari, cioè quelli “al di fuori dei programmi di studio ufficiali”.
Ora tutti i Paesi europei dovranno tenere conto che il Parlamento europeo si è espresso con una raccomandazione molto chiara e precisa «contro pratiche abusive» nell'utilizzo degli stage gratuiti e/o privi di contenuto formativo «dentro e fuori Garanzia Giovani», riassume Benifei. L’augurio finale è che «ci sia una spinta a una mobilitazione dell’opinione pubblica» per migliorare lo strumento dello stage tra i vari governi europei.