IL PARLAMENTO UE: COMMISSIONE "TUTTA BIANCA" DISCUTERÀ DI RAZZISMO

A seguito della morte di George Floyd, gli scontri negli Stati Uniti e le manifestazioni di piazza nel Vecchio Continente, le istituzioni europee affrontano all'interno della stessa "bolla di Bruxelles".

Pochi giorni fa il Parlamento di Strasburgo, riunito in plenaria, ha approvato una risoluzione che afferma, nel suo primo punto, "Black lives matter" condannando ogni forma di discriminazione anche nel nostro continente.

L'eurodeputata svedese Alice Bah Kuhnke, una delle sei europarlamentari di colore di tutto l'emiciclo è stata la prima a battersi per la sua approvazione.

"Il razzismo si verifica in ogni paese del mondo. La brutalità della polizia colpisce in modo sproporzionato i neri ed è realtà anche in Europa", ha dichiarato l’eurodeputata "Nella UE manca ancora una legislazione contro la discriminazione al di fuori del luogo di lavoro. Questa risoluzione è un modo vitale per fare pressione sull'UE affinché adotti una legislazione adeguata e sostenga le buone pratiche contro il razzismo e la discriminazione. In qualità di relatore della Direttiva Anti-discriminazione, chiedo al Consiglio e alla Commissione di sbloccarla immediatamente".

La risoluzione esprime preoccupazione anche per i casi di "estremismo di estrema destra in seno alle forze di sicurezza" in Europa, chiede alla Commissione e agli Stati Europei misure per combattere il fenomeno della profilazione razziale ed implementare una raccolta dati che permetta di capire e, di conseguenza, combattere meglio i fenomeni discriminatori.

Nella mozione si legge che la schiavitù è un crimine contro l'umanità.

Durante il dibattito precedente, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha apertamente riconosciuto l'assenza di diversità razziale ed etnica all'interno delle istituzioni.

"Guardiamoci intorno, qui, proprio in questo emiciclo. La diversità della nostra società non è rappresentata. Sono la prima ad ammettere che le cose non vanno meglio né nel Collegio dei Commissari, né tra il personale della Commissione europea".