La Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha svelato ieri i due pilastri su cui poggia il nuovo Green Deal, una 'legge per il clima' per rendere irreversibile il percorso verso un'Europa a emissioni zero nel 2050 e un piano per aumentare gli obiettivi di riduzione delle emissioni Ue dal 40% al 50-55% al 2030.
Prevista per gennaio la prima iniziativa, sarà un piano per gli investimenti sostenibili che includerà uno strumento finanziario per coinvolgere anche le regioni dell'Ue più dipendenti dalle fonti fossili (Fondo di transizione equa che punta a mobilitare 100 miliardi di euro in sette anni).
Partirà invece nel 2021 l'aggiornamento di buona parte della legislazione sul clima approvata negli ultimi cinque anni e in questo modo l'Ue si doterà di un meccanismo per tutelare, nei settori più esposti alla transizione, l'industria europea dalla concorrenza di Paesi terzi che hanno criteri meno stringenti sul clima.
Il Green Deal è per l'Europa "il momento 'uomo sulla Luna'", ha affermato la Presidente della Commissione e ha annunciato il primo atto formale del collegio dei commissari.
"Il nostro obiettivo è riconciliare l'economia con il nostro pianeta", e quindi "tagliare emissioni, ma creare al contempo occupazione e rafforzare l'innovazione", ha detto parlando della "nuova strategia di crescita Ue che da più di quello che toglie" e che vuole rendere l'Ue "capofila" nell'economia pulita.
"C'è l'obiettivo di diventare un continente neutro per il clima entro il 2050, e dall'altra una road map con 50 azioni per arrivarci".
"Sono convinta che il vecchio modello di crescita basato su combustibili fossili e inquinamento sia fuori dal tempo e dal mondo", ha continuato la Presidente, convinta che il Green deal sia un progetto "ambizioso, ma dobbiamo stare molto attenti a valutare l'impatto ed ogni singolo passo che intraprendiamo".