In occasione della firma a Bruxelles dell'accordo di finanziamento di Ocean2020, progetto apripista nel campo della cooperazione industriale legata alla difesa comune Ue, la visione delineata dell'ad Alessandro Profumo è una 'palestra' fondamentale che apre la porta a progetti e finanziamenti futuri Ue rispetto ai quali Leonardo, grazie alle sue competenze ed esperienze, è in pole position.
'Questi sono progetti legati al 'Preparatory Action Plan' da 90 milioni di euro, una cifra relativamente limitata, ma sono la palestra per allocare poi i fondi per la ricerca e lo sviluppo di capacità comuni che partiranno con 500 milioni di euro e passeranno poi a un miliardo'
Profumo ha avvertito quindi 'diventeranno risorse molto importanti', perché 'da una parte andranno a sommarsi a investimenti nazionali e a quelli dell'industria europea' e dall'altra 'ottimizzeranno le risorse di noi cittadini' razionalizzando le spese di ogni stato membro.
L'Italia avrà una 'ricaduta' di primaria importanza.
'Leonardo è leader di questo progetto che vede 42 partner da 15 Paesi europei e il coinvolgimento di 9 marine militari', ha spiegato Profumo.
Il gruppo 'sa ottonere grandi risultati anche a livello europeo', così ha dimostrato grazie alle sue capacità e alla 'tenuta insieme' di vari attori.
Il progetto Ocean2020 consente 'l'integrazione di sistemi diversi, sia la capacità di osservazione che la gestione di informazioni, per monitorare grandi spazi di mare' ha detto l'ad.
E 'le applicazioni' saranno 'pratiche' da subito, con le prime 'prove operative' nel 2019 e nel 2020 nel Mediterraneo e nei mari del Nord.
Profumo ha concluso dicendo che in quest'ottica 'è importante mantenere la Gran Bretagna nel sistema di difesa europeo, e questo è un capitolo che sarà aperto presto' nelle discussioni sulla Brexit.