Il 2018 è considerato cruciale per l'Unione europea per rinsaldare il fronte comune su temi come migranti, unione economica e monetaria, crescita e investimenti.
Questo è l'obiettivo del summit dei Paesi dell'Europa del sud (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Malta e Cipro), paesi che condividono emergenze come quella dei migranti e puntano ad arrivare compatti al prossimo vertice europeo di marzo.
Il premier Paolo Gentiloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il capo del governo greco Alexis Tsipras, quello spagnolo Mariano Rajoy, il premier maltese Joseph Muscat e il presidente cipriota Nikos Anastasiadis si incontreranno oggi a Roma per il quarto vertice dell'Europa del sud, dopo quelli di Atene, Lisbona e Madrid.
Sarà un summit molto concreto che punterà alle prossime cruciali scadenze per l'Unione europea: la riforma di Dublino entro giugno 2018, l'uscita della Gran Bretagna con la conseguente riorganizzazione del Parlamento senza i seggi britannici, la riforma dell'unione economica e monetaria.
L'immigrazione sarà certamente il tema principale per sette paesi tutti toccati, sebbene in misure differenti, dall'emergenza, tutti concordi sul fatto che il problema deve essere affrontato al livello europeo, anche attraverso la riforma del diritto di asilo.
Al prossimo vertice di marzo, essere uniti su questo punto, può certamente aiutare a bilanciare il gruppo dei paesi dell'Est e, in particolare, i Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia), contrari alle quote di migranti e a un sistema basato sulla solidarietà.