I lavori per la 21esima Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite (Cop21) che vede riuniti 150 Capi di Stato e di governo a Parigi è iniziata con le parole del ministro degli Esteri francese Laurent Fabius 'Il successo della Conferenza Onu sul clima non è scontato, ma è alla nostra portata'.
Alla Conferenza, che durerà da oggi 30 novembre 2015 sino all'11 dicembre, si cercherà un accordo che limiti il riscaldamento globale a 2 gradi rispetto ai livelli dell'era pre-industriale. 183 paesi su 195 hanno presentato degli impegni per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, i quali già di per sé rappresentano un significativo passo in avanti, ma porterebbero comunque a un riscaldamento prossimo ai 3 gradi, e sono dunque insufficienti. Il summit, che si apre in una Parigi blindata da imponenti misure di sicurezza, punta quindi a delineare per i prossimi decenni dei meccanismi di revisione al rialzo dell'accordo.
Barack Obama lancerà la Mission Innovation, un'iniziativa con cui 19 Paesi - dagli Usa all'Arabia Saudita, dalla Cina alla Germania, più una ventina di grandi imprenditori guidati da Bill Gates - si impegneranno a raddoppiare i loro investimenti nella ricerca e nello sviluppo per contrastare i cambiamenti climatici nei prossimi cinque anni. Anche l'Italia si è aggiunta in serata, allungando l'elenco a 20 Paesi, per questo oggi Matteo Renzi siederà al tavolo con i grandi.
Tuttavia, i riflettori sono puntati sugli incontri bilaterali che avverranno - o non avverranno - fra i diversi leader mondiali. In particolare, il presidente russo Vladimir Putin ha gelato il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan respingendone i ripetuti inviti a un incontro per discutere dell'abbattimento del jet Su-24 da parte dell'aviazione di Ankara. Il leader del Cremlino vedrà invece il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il collega peruviano Ollanta Humala e Park Geun-Hye, la prima presidente donna nella storia della Corea del Sud. In base agli ultimi aggiornamenti del Cremlino, a margine della Conferenza Putin incontrerà anche la cancelliera tedesca Angela Merkel. Una conversazione - che con tutta probabilità potrebbe vertere sul problema ucraino - a cui potrebbe partecipare anche il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.