La Commissione europea ha presentato in data 16 marzo l'ultima relazione sul sistema di allarme rapido per i prodotti pericolosi.
Nel 2016 le autorità nazionali hanno usato il sistema con più frequenza e hanno ritirato un numero maggiore di prodotti pericolosi dai negozi. Un numero crescente di prodotti pericolosi notificati mediante il sistema di allarme rapido è però venduto su piattaforme online, sempre più utilizzati dai consumatori per i loro acquisti.
Per far fronte al fenomeno, vari Stati membri hanno già istituito gruppi specializzati per monitorare pagine web e rintracciare i prodotti pericolosi venduti online. Amazon, Ebay e Alibaba stanno intensificando gli sforzi per ritirare tali prodotti una volta individuati dalle autorità di regolamentazione dell'UE.
Si è intensificata la cooperazione tra i paesi dell'UE, che sempre più utilizzano il sistema di allarme rapido per garantire un tempestivo ritiro dei prodotti pericolosi in tutta Europa. Grazie a questo sistema nel 2016 sono state diffuse tra le autorità nazionali 2 044 segnalazioni di prodotti pericolosi. Tali segnalazioni hanno attivato 3 824 azioni di follow-up, come i richiami di prodotti. Il numero di reazioni è più che raddoppiato rispetto agli anni precedenti. Ciò prova che le autorità nazionali seguono meglio le segnalazioni e prendono tutte le misure necessarie per rendere il mercato più sicuro per i consumatori.
La Commissione europea ha inoltre collaborato con le autorità nazionali per rendere il sistema ancora più facile da usare e il sito web pubblico è stato aggiornato per incoraggiarne l'uso da parte delle imprese e dei consumatori.
Nel 2016 la categoria di prodotti oggetto del maggior numero di segnalazioni è stata quella dei giocattoli (26%), seguita dai veicoli a motore (18%) e da abbigliamento, prodotti tessili e articoli di moda (13%).
Per quanto riguarda i rischi, nel 2016 il rischio più notificato è stato quello di lesioni (25%), seguito da quello chimico (23%). La maggior parte dei prodotti pericolosi notificati nel sistema proveniva da paesi terzi. La Cina è stata indicata come paese di origine per il 53% (1 069) dei prodotti notificati; il numero di segnalazioni riguardanti i prodotti provenienti da questo paese ha registrato un calo di 9 punti percentuali (dal 62% nel 2015 al 53% nel 2016).
Le notifiche che hanno interessato prodotti pericolosi di origine europea sono state 468 (23%).
Nel 2016 102 notifiche (5%) hanno indicato come paese d'origine gli Stati Uniti e 53 (2,6%) la Turchia, mentre è sconosciuta l'origine di 158 prodotti notificati (8%).
Continuerà la collaborazione con i mercati online affinché questi adottino misure contro i prodotti non sicuri. Al fine di sostenere i controlli da parte delle autorità, la Commissione sta preparando una guida pratica sulla vigilanza del mercato per i prodotti venduti online.