La Corte di giustizia europea ha sentenziato: 'L'Italia inadempiente sulle quote latte, in quanto tra il 1995 e il 2009 non ha fatto in modo che il prelievo supplementare fosse a carico degli effettivi responsabili della sovrapproduzione'.
Dopo due anni di dibattimento arriva la sentenza che fa riferimento al mancato recupero dagli effettivi responsabili di una cifra stimata in 1,34 miliardi di multe sulle quote latte tra il 1995 e il 2009.
La Corte di Lussemburgo all'Italia non contesta il mancato recupero in sé, ma 'il non avere predisposto i mezzi legislativi ed amministrativi idonei ad assicurare il regolare recupero del prelievo supplementare dai produttori responsabili della sovrapproduzione in un lungo arco temporale (oltre 12 anni)'.
Dal 1995 al 2009 l'Italia ogni anno ha superato la quota nazionale di produzione di latte e lo Stato italiano, sostituendosi agli allevatori responsabili, ha versato alla Commissione gli importi pari a 2,3 miliardi delle multe dovuti per il periodo in questione.
L'accordo con Bruxelles prevedeva anche che gli allevatori responsabili dovessero restituire alle casse dell'erario le somme dovute.
Nel 2015, dopo l'apertura di una procedura di infrazione nel 2013, la Commissione stimava che, restassero ancora da recuperare dai produttori 1,34 miliardi dell'importo complessivo. Per questo ha deferito l'Italia in Corte.
Se l'Italia non dovesse recuperare le somme dai responsabili degli sforamenti e uniformarsi alle indicazioni della sentenza, si esporrebbe ad una nuova causa da parte della Commissione.
In caso di una seconda sentenza il nostro Paese dovrebbe pagare penali per inadempimento.