"L'Ue chiede l'immediata cessazione di ogni violenza, il ripristino della sicurezza e dell'ordine civile e la protezione e il rispetto della vita, della dignità e dei beni dei civili in tutto l'Afghanistan": queste le affermazioni dei ministri degli Esteri della Ue nelle conclusioni del Consiglio.
"L'Unione europea presterà attenzione particolare a quegli afghani la cui sicurezza potrebbe essere ora in pericolo a causa del loro impegno per i nostri valori comuni", proseguito i ministri, che hanno anche espresso "profonda preoccupazione per le segnalazioni di gravi violazioni e abusi dei diritti umani".
"Dovremo metterci in contatto con le autorità a Kabul, chiunque ci sia, i Talebani hanno vinto la guerra quindi dobbiamo parlarci, per discutere ed evitare un disastro migratorio e una crisi umanitaria", oltre ad "evitare che torni il terrorismo": così si è espresso al termine del Consiglio affari esteri, l'alto rappresentante della politica estera della Ue, Josep Borrell.
"Non è questione di riconoscimento, ma di avere a che fare con loro.
Se vogliamo che i 400 del nostro staff locale raggiungano l'aeroporto dobbiamo parlare con i Talebani, altrimenti diventa difficile per loro arrivare in aeroporto", ha detto Borrell. "Quindi dobbiamo confrontarci, ma dobbiamo restare vigili sul rispetto degli impegni internazionali così come hanno fatto i governi afghani degli ultimi 15 anni", ha aggiunto.
"Mi sembra siano uguali a prima, ma parlano un inglese migliore", ha aggiunto Borrell, rispondendo a chi gli chiedeva se le dichiarazioni concilianti dei Talebani di questi giorni non lascino intravedere un regime diverso da quello di prima.
"La conclusione" del Consiglio affari esteri "è che il primo obiettivo è assicurare l'evacuazione del nostro staff, di quello afghano che ha lavorato per noi e di chi vuole lasciare il Paese, non possiamo abbandonarli, faremo tutto il possibile per dargli riparo". Così Borrell, che ha ringraziato l'Italia per il corridoio aereo, la Francia per la sicurezza militare sul campo, e gli altri Paesi Ue che hanno fornito i visti per i 400 lavoratori afghani delle istituzioni Ue.
"La priorità è l'evacuazione degli afgani che lavoravano per gli Stati Ue, ma lavoriamo per un approccio complessivo" dei migranti dall'Afghanistan "che fornisca una strada legale e sicura, affrontando i rischi dell'immigrazione illegale": lo aveva già chiarito in precedenza un portavoce della Commissione Ue.
"Sono elementi che verranno discussi a livello politico nei prossimi giorni", aveva aggiunto il portavoce, spiegando che la commissaria agli affari interni, Ylva Johansson, avrebbe incontrato il commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi, proprio al fine di avviare il confronto.