Pubblicata il 5 luglio 2023, la relazione della Commissione europea sull’occupazione e gli sviluppi sociali in Europa (ESDE) ha mostrato che, nonostante l’invasione russa dell’Ucraina abbia comportato un rallentamento economico durante l’anno scorso, la resilienza dei mercati di lavoro europei si è rivelata notevole. Tuttavia, il vero punto della questione rimane il fatto che, seppure la crescita dei tassi di occupazione abbia raggiunto livelli record (74,6%), permangono alcune problematiche riguardanti la scarsa rappresentanza nel mercato di lavoro del gruppo femminile o di persone con disabilità.
In realtà, nell’ambito dell’anno europeo delle competenze, la relazione si è soffermata particolarmente sull’analisi delle carenze di manodopera e di competenze, cercando di fornire a queste sfide delle strategie concrete per affrontarle.
Innanzitutto, sono state rilevate carenze di manodopera in vari settori a tutti i livelli di qualificazione (destinate ad aumentare soprattutto dopo il calo previsto dell’età lavorativa), che sono spesso dovute a fattori strutturali variabili a seconda dell’occupazione e del settore. Si è dimostrato, per di più, che questa carenza, tutto sommato, potrebbe essere esacerbata dall’evoluzione delle competenze e delle esigenze occupazionali dovute alla transizione verde.
Tra gli altri fattori che potrebbero offrire motivo di questa carenza, si sottolinea la minore partecipazione al mercato del lavoro delle donne, delle persone con un livello di istruzione inferiore, delle persone provenienti da un contesto migratorio, degli anziani e dei giovani.
In generale, di fronte a queste difficoltà ancora persistenti, la Commissione ha proposto alcune possibili misure politiche per affrontare la carenza di manodopera e per colmare il divario delle competenze:
- Investimenti nell’apprendimento degli adulti e nei programmi di formazione e sviluppo delle competenze e soprattutto in un migliore abbinamento di lavoro tra l’istruzione, l’esperienza e le competenze delle persone. Contando soltanto il bilancio dell’Ue e di NextGenerationEU, si forniscono 64,8 miliardi di euro, attraverso il PNRR e il Fondo sociale europeo Plus.
- Affrontare il divario occupazionale di genere e promuovere la partecipazione al mercato di lavoro di gruppi con maggiori difficoltà, già parte fondamentale degli obiettivi sociali dell’UE per il 2030.
- Rimozione degli ostacoli all’ingresso del mondo del lavoro, attraverso un’istruzione e un’assistenza per la prima infanzia più accessibili, convenienti e di qualità.
- Migliorare le condizioni di lavoro e la retribuzione per attrarre e trattenere più lavoratori, motivo per cui molti degli Stati membri hanno adottato la direttiva europea sui salari minimi.
- Promozione di una migrazione di manodopera mirata da paesi al di fuori dell’UE, con l’avviamento del progetto pilota del pool di talenti europeo che aiuta ad abbinare le competenze specifiche della persona alle offerte di lavoro.