RECUPERARE GLI ODORI PERDUTI DELLA STORIA

Con la crescente tendenza verso le presentazioni multisensoriali nei musei europei, si è notata la scarsa attenzione data all’olfatto, un elemento estremamente potente ma sottovalutato allo stesso tempo.

È così che il progetto ODEUROPA, finanziato dall’Unione europea, ha intrapreso una ricerca sulla storia dell’olfatto. Tramite tecnologie all’avanguardia, i computer sono stati addestrati a identificare gli “eventi olfattivi” all’interno di testi e immagini, mappando tutto ciò che poteva essere associato agli odori e all’annusare.

In questa missione, durata tre anni, ODEUROPA ha portato alla luce la conoscenza olfattiva sepolta negli archivi, nei manoscritti, nelle opere d’arte e nel materiale storico. Sono stati raccolti più di 2,5 milioni di riferimenti olfattivi che sono la base dell’Enciclopedia della storia e del patrimonio olfattivo del progetto.

La coordinatrice di ODEUROPA, Inger Leemans, si dice sbalordita dall’ottimo funzionamento delle tecniche di estrazione sensoriale, rivelatesi efficienti sopra ogni aspettativa.

L’Amsterdam del XVII secolo viene descritta come un miscuglio pungente di muschio di quercia in putrefazione, letame, sudore di cavallo e fiori di tiglio. La battaglia di Waterloo odora di polvere da sparo, sudore di cavallo e il leggero petitgrain e neroli della colonia di Napoleone. Queste, e molte altre, sono le testimonianze raccolte nel corso di questa ricerca. Sapevate che l’autore Albert Camus, parlando di Amsterdam, scrisse del “respiro delle acque stagnanti, dell'odore delle foglie morte che si inzuppano nel canale e del profumo funebre che si leva dalle chiatte cariche di fiori"?

Una volta raccolto il materiale, ODEUROPA ha poi collaborato con esperti indipendenti e profumieri dell’International Flavors & Fragrances (IFF) per ricreare questi odori, creando così una collezione di profumi storici.

L’integrazione della parte olfattiva nelle collezioni di archivi e musei potrebbe migliorare notevolmente l’impatto del pubblico con queste istituzioni, ci fa notare Leemans:

 “La narrazione olfattiva può attrarre più visitatori e migliorare la partecipazione e la connessione dei visitatori. Non si tratta solo del 'wow' dell'olfatto in un museo o della creazione di esperienze più immersive. Le persone imparano effettivamente di più sulle opere d'arte e sui siti in un ambiente multisensoriale"

Conclude, dicendo:

"Siamo davvero impegnati a rendere le persone più sagge in fatto di odori (…) E preservare e ricostruire gli odori del passato aiuterà a proteggere il patrimonio culturale storico per il futuro".

Per maggiori informazioni ti invitiamo a cliccare qui.