La catena di approvvigionamento globale del settore dei semiconduttori può essere facilmente influenzato anche dalle sfide geopolitiche globali: ciò è stato reso particolarmente evidente dopo lo scoppio della pandemia di COVID-19. Inoltre i recenti sviluppi, come la guerra in Ucraina, hanno innescato ulteriori preoccupazioni per il settore dei chip. Ad aggravare la situazione sono stati inoltre eventi quali incendi e siccità, che hanno colpito grandi stabilimenti produttivi e aggravato la crisi legata alla carenza di semiconduttori. A causa dei lunghi tempi di consegna necessari per le soluzioni attualmente disponibili, è probabile che l'attuale carenza di microchip continui per tutto il 2023.
Alla luce dell'attuale crisi globale dei semiconduttori, che si è delineata a partire dalla fine del 2020, il Parlamento europeo vuole assicurarsi che nell'UE venga prodotto un numero sufficiente di chip e che gli europei non soffrano di carenze, aumentando la produzione interna attraversoL'European Chips Act (o Legge europea sui semiconduttori). Il Parlamento europeo ha già confermato la propria posizione sulla proposta ed è pronto ad avviare i negoziati con i governi dell'UE. Inoltre, nel febbraio 2023, gli eurodeputati hanno adottato impresa comune Chips: uno strumento di investimento il cui obiettivo è sostenere la crescita del settore e promuovere la leadership dell'UE a medio e lungo termine in questo campo. I "microchip" elettronici, noti anche come circuiti integrati, sono elementi costitutivi essenziali per i prodotti digitali. Sono utilizzati nelle attività quotidiane come il lavoro, l'istruzione e l'intrattenimento, per applicazioni critiche in automobili, treni, aerei, assistenza sanitaria e automazione, nonché in energia, dati e comunicazioni.
In media, quasi l'80% dei fornitori delle aziende europee che operano nel settore dei semiconduttori ha sede al di fuori dell'UE. Adottando il regolamento sui circuiti integrati, l'UE mira a rafforzare le proprie capacità di produzione di semiconduttori per garantire la competitività futura e mantenere la leadership tecnologica e la sicurezza dell'approvvigionamento. Attualmente, la capacità produttiva dell'UE su scala mondiale è inferiore al 10%. La normativa proposta punta ad aumentare questa quota al 20%. Le azioni previste dal Chips Act verranno attuate principalmente attraverso l'impresa comune "Chip", un partenariato pubblico-privato dell'UE nell'ambito del programma Orizzonte Europa. L'UE desidera mettere in comune circa 11 miliardi di euro provenienti da finanziamenti dell'UE, degli Stati membri, dei paesi partner e del settore privato per rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione esistenti.
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