L’economia circolare è un modello di produzione e consumo i cui principi sono: condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento, riciclo dei materiali e prodotti. Quando il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti, laddove possibile con il riciclo. Operando in questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, reinseriti all’interno del ciclo produttivo, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.
La transizione verso un’economia più circolare può portare numerosi vantaggi, tra cui:
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Riduzione della pressione sull’ambiente
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Più sicurezza circa la disponibilità di materie prime
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Aumento della competitività
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Impulso all’innovazione e alla crescita economica (un aumento del PIL dello 0,5%)
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Incremento dell’occupazione – si stima che nell’UE grazie all’economia circolare potrebbero esserci 700.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030.
Con l’economia circolare i consumatori potranno avere anche prodotti più durevoli e innovativi in grado di far risparmiare e migliorare la qualità della vita. Ad esempio, ricondizionare i veicoli commerciali leggeri anziché riciclarli potrebbe portare a un risparmio di materiale per €6,4 miliardi all’anno (circa il 15% della spesa per materiali) e €140 milioni in costi energetici, con una riduzione delle emissioni di gas serra pari a 6,3 milioni di tonnellate.
L’UE sta aggiornando la legislazione sulla gestione dei rifiuti per promuovere la transizione verso un’economia circolare, in alternativa all’attuale modello economico lineare. Quest’ultimo è fondato sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”, dunque in netto contrasto con l’economia circolare.
Nel marzo 2020, la Commissione europea ha presentato il piano d'azione per una nuova economia circolare che punta a prodotti più sostenibili, alla riduzione dei rifiuti e al conferimento di più potere ai cittadini, ad esempio attraverso il 'diritto alla riparazione'. I settori ad alta intensità di risorse, come elettronica e tecnologie dell'informazione e della comunicazione, plastiche , tessilie e costruzioni, godono di specifica attenzione.
In seguito, a febbraio 2021, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sul nuovo piano d’azione per l’economia circolare, chiedendo misure aggiuntive per raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. Sono anche incluse norme più severe sul riciclo e obiettivi vincolanti per il 2030 sull’uso e l’impronta ecologica dei materiali.
Successivamente, nel marzo 2022, la Commissione ha pubblicato il primo pacchetto di misure per accelerare la transizione verso un'economia circolare, nell'ambito del piano d'azione per l'economia circolare. Le proposte includono il potenziamento dei prodotti sostenibili, la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, la revisione del regolamento sui prodotti da costruzione e una strategia sui tessili sostenibili.
Nel novembre 2022, inoltre, la Commissione ha proposto nuove regole a livello europeo sugli imballaggi. Queste comprendono una proposta per migliorare il design degli imballaggi, dotarli di etichettatura chiara e incentivare il riutilizzo e il riciclo. La proposta include anche una transizione verso plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili.
Fonte: Parlamento europeo
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