Ieri, 27 maggio, la Commissione Europea presentato un pacchetto di aiuti economici da 750 miliardi di euro, contro il coronavirus per i Paesi membri.
Il progetto del “Next generation EU” prevede per Italia e Spagna, gli Stati membri dell’Unione maggiormente colpiti dalla pandemia, circa 313 miliardi di euro.
In totale, per tutti gli Stati, 500 miliardi saranno prestiti a fondo perduto e 250 miliardi saranno finanziamenti che dovranno essere restituiti a lungo termine, in 30 anni.
L’intento del piano è quello di sollevare i 27 Stati membri dell’UE da quella che è stimata come la recessione più profonda di sempre, generata da blocchi delle economie per evitare la diffusione del coronavirus.
La Commissione, in questo modo, cerca anche di proteggere il mercato unico dell’UE dalla frammentazione economica.
Ciò nonostante, prima che questo venga attuato, tutti e 27 i Paesi dell’UE devono approvare il piano e inoltre, devono essere ancora concordate le misure di controllo sullo Stato, dopo aver acceduto a tale pacchetto.
Il piano, che è stato proposto dalle due maggiori economie dell’UE, Francia e Germania, a seguito di una forte contrapposizione sul tema tra il Nord e il Sud dell’Europa, è una misura aggiuntiva rispetto al MES, il Meccanismo Economico di Stabilità, ed.
Da parte dei leader dell’UE a partire dal mese di marzo, sono state tenute una serie di incontri su come combattere la diffusione della malattia COVID-19 e sostenere l’economia del blocco,
Gli Stati dell’Europa meridionale, le cui economie sono state duramente colpite dalla malattia, si sono lamentati del fatto che i 27 leader nazionali del blocco non sono riusciti a concordare per loro un maggiore sostegno.
Italia, Spagna e Portogallo, hanno accusato i Paesi Bassi di essere insensibili nel chiedergli di rispettare rigide condizioni finanziarie per l’uso dei fondi di emergenza durante un periodo di così profonda crisi.
Rutte ha commentato tale situazione: “Ieri sera, durante la videoconferenza, c’erano differenze di opinione tra un numero di Paesi più settentrionali e un numero di Paesi meridionali lungo le linee di demarcazione conosciute, ma nulla che non può essere risolto”. Non vi è dubbio che le economie europee stiano soffrendo a causa della crisi e che sia necessaria un’azione, aveva poi affermato. “Solo, quello che vogliamo fare è mantenere una certa logica l’uno con l’altro su come si aiutano quei Paesi. In questo momento non c’è una richiesta concreta”, aveva specificato. Il premier ha in seguito ribadito che gli Olandesi non supportano l’emissione di Eurobond o di un debito collettivo condiviso dal blocco.