In occasione del dialogo sulle politiche di coesione svolto a Firenze tra alcuni leader europei ed i cittadini, le associazioni e i beneficiari dei fondi Ue, i posti in sala erano esauriti.
In una nota della Regione Toscana, organizzatrice dell’evento insieme al Comitato europeo delle Regioni, si legge che circa 400 posti del Teatro della Compagnia sono già tutti occupati.
L’iniziativa, tenuta l’11 maggio, è stata trasmessa in diretta streaming sul canale telematico della Commissione Europea (Ebs puls), proprio per permettere una partecipazione più ampia.
E’ prevista all’incontro la partecipazione del leader del Parlamento europeo Antonio Tajani, della commissaria Ue per le Politiche regionali Corina Cretu, e dei presidenti del Comitato europeo delle Regioni Karl-Heinz Lambertz, e della Regione Toscana Enrico Rossi.
La proposta della Commissione europea di ridurre i fondi a disposizione delle politiche di coesione nel prossimo bilancio 2021-2027 è uno tra i temi.
Il prossimo bilancio dell'Unione ammonta a 1.135 miliardi di euro, ricorda la Regione Toscana. Finora circa un terzo di questa cifra era destinata alla coesione. Dal 2021 non sarebbe più una politica autonoma di investimento e crescita, ma un fondo al servizio di altre politiche, da usare anche come deterrente per costringere gli Stati membri a rispettare le regole di bilancio. Nella nota si stima che la diminuzione media dei fondi disponibili e anche di quelli destinati alla coesione sarà del 10%, ovvero, 30 miliardi di euro in meno a livello nazionale e 1,5 miliardi di minori entrate per la Regione Toscana da fondi comunitari.
Per poter esprimere la propria opinione sulle politiche e sul ruolo dell'Europa il pubblico potrà inoltre rispondere ad un questionario che si trova al link: http://cor.europa.eu/ReflectingEU/Pages/survey/survey-IT.aspx?u t m_source=ls-btn&utm_medium=IT&utm_campaign=ls.
La mattina dell’11 maggio a sondaggio ancora aperto, spiega la Regione, l'Ue dovrebbe occuparsi in particolare di ambiente e integrazione dei migranti per il 37% dei partecipanti al sondaggio provenienti dai 28 Paesi membri, seguiti dalle questioni della sicurezza e del terrorismo sempre per il 37 %, delle politiche per i giovani (27%) e della disoccupazione (24%). L'80% di coloro che hanno risposto non ritiene che vi sia una sufficiente solidarietà tra gli Stati membri: una quota che sale all'89% se si considerano soltanto gli italiani che hanno risposto ai quesiti.