L’8 luglio 2019, è stata presentata l’edizione delle prospettive agricole del 2019-2028 dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) in cui è stato preannunciato che la domanda globale di prodotti agricoli è destinata a crescere del 15% nei prossimi 10 anni ed al contempo è prevista una più rapida crescita della produttività agricola, che farà sì che i prezzi delle principali materie prime rimangano invariati o al di sotto dei livelli attuali.
Le prospettive agricole del 2019-2028 forniscono una valutazione sulle prospettive per i prossimi 10 anni per i mercati delle materie prime agricole e ittiche a livello nazionale, regionale e globale.
Nella prefazione del rapporto, il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva e il Segretario Generale dell'OCSE Angel Gurría hanno sottolineato l’importanza dell’agricoltura non solo per quanto riguarda il rifornimento degli alimenti ma anche l’importanza degli agricoltori come produttori di energie rinnovabili e custodi dell’ambiente in cui viviamo.
Queste prospettive, prevedono una maggiore intensità di popolazione e maggiori rendimenti che porteranno a loro volta una maggiore produzione e quindi un aumento della ricchezza in generale; previsto anche che le emissioni dirette di gas ad effetto serra del settore agricolo diminuiranno dallo 0,7% degli ultimi anni allo 0,5% annuo con una diminuzione dell’intensità di carbonio.
Le incertezze ed i rischi però non mancano ed infatti come rischi potrebbero avvenire una diffusione di malattie di animali e delle piante, gli eventi climatici potrebbero diventare ancora più estremi, la legge potrebbe non tutelare nuove tecniche di miglioramento globali ed inoltre potrebbe aumentare il tasso di obesità dovuto alle preferenze alimentari di cibo processato.
Nel corso del periodo preso in esame è previsto anche un aumento del 13% del consumo di cereali per uso alimentare (circa 150 milioni di tonnellate). Il direttore Generale Aggiunto per lo Sviluppo Economico e Sociale della FAO, Máximo Torero, ha aggiunto che "I risultati indicano un calo generale della sottoalimentazione ma, con gli attuali tassi di miglioramento, sarà difficile raggiungere l'obiettivo Fame Zero entro il 2030".
Ken Ash, responsabile dell'OCSE per il commercio e l'agricoltura afferma inoltre che il commercio è fondamentale per la sicurezza alimentare globale e per questo è fondamentale che tutti i governi supportino i mercati agroalimentari accessibili e prevedibili al fine di consentire l’incremento in modo sostenibile della produzione alimentare anche alle aree che non hanno una rapida crescita della popolazione.
Per quanto riguarda le esportazioni e le importazioni, è possibile un rallentamento globale nella crescita della domanda di importazioni rispetto al decennio scorso ma è possibile anche che l’America Latina e l’Europa aumenteranno le vendite sui mercati esteri aumentando dunque le esportazioni.
Focus sull’Italia
Parlando di biodiversità - l’insieme di tutte le piante e gli animali, selvatici e domestici, che forniscono cibo, mangimi, carburante e fibre- dovremmo ricordare che il nostro paese possiede la massima biodiversità in Europa; in particolare, ospita circa la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali attualmente presenti nel vecchio continente. Alcuni gruppi, come alcune famiglie di invertebrati, sono presenti in misura doppia o tripla, se non ancora maggiore, rispetto ad altri paesi europei. Questa ricchezza è però seriamente minacciata e pezzi di essa rischiano di essere irrimediabilmente perduti. Secondo l’ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, il quadro relativo ai livelli di minaccia delle specie animali e vegetali sul territorio nazionale è preoccupante a causa del cambiamento climatico, la crescita della popolazione e l’urbanizzazione- concentrazione di migliaia di persone in pochi centri urbani-
Quali sono i consigli della FAO? La FAO pensa che l’aumentare delle pratiche per promuovere la biodiversità in agricoltura come il biologico, la gestione integrata dei parassiti, la gestione sostenibile del suolo, l’agro-ecologia, l’approccio più ecologico alla pesca: sono cose che fanno bene al nostro pianeta e sono utili ma ancora meglio sarebbe rafforzare la legislazione, creare incentivi e misure di condivisione dei benefici, promuovere iniziative a favore della biodiversità e affrontare la cause principali della sua perdita. La FAO lascia consigli anche ai consumatori ricordando che ‘’mangiare è un atto politico’’ e scegliere prodotti sostenibili sarebbe il miglior atto politico che ognuno di noi possa fare per aiutare il pianeta che ci offre la vita.
La relazione delle prospettive agricole del 2019-2028 è consultabile qui in inglese.